Annexes I/E
[1767] poèmes de Charles de L'Estache
(B.V.E., fondo Gesuistico, ms. 291, fol. 33-40, référence signalée par Bourgin, 1906, p. 117-142). Sonetto I Ermildo,
con tue rime non farai
Sonetto II Ermildo
i detti tuoi son saggi e belli
...
fugge l'età veloche più del vento, |
Giuseppe
Barberi, Caricature de l'abbé
charles de L'Estache,
1793, Rome, museo di Roma. "Questo è
figlio del fù Lestagie scultore autore delli due pupazzi
che sono su la facciata di S. Luiggi di Francesi, il figlio suo
merito è quello di essere omo avaro, di poca fede basta che
faccia il suo interesse non rispetta dovere amicizia raggion dovuta
niente, è tanto avido che farebbe anche il buscarolo. Sègato
che ero arrabiato per li miei affari il dì 16 M.o 1793"
Sonetto Quando in me stesso ripensando io vadoA quante mai sventure è l'uora soggetto. Ai di cui piè s'apre [.] ricetto Tomba improvisa or d'avvien che di rado Ci preparato varche il nero guado Treme la mente un gel m'imgombra il petto E qual pastor d'un fulmine all'aspetto. Ch'uccida il gregge sbigottito io cado Ma se rifletto che salute verra Per altro mezzo consegui non lice Che per quel che chiamiamo dura sorte Allor svanisce ogni pena interra Canto vedendo l'esito felice Fin mi compiaccia degl'orror di morte dell'Ab. de L'estache Originale ne v'è altra copia. Amor t'invoco eh ad'altri uno Orecchi ad altra vita come a te piace. Donna mi fa languire che tua segnace Com'il volgo, non è, ma tua Reina Due stelle in volto porta e a se vicina Bellezza ha sempre e onesta, e con tenace Nodo sienti ai suoi pie per aver pace Pria di parlar devotto a lei t'inchina Poi per me digli che siccome al sole Ghiaccio si devo no è che resista, Mentre così non v'è tranquila e quieta Che resti salva al suon di sue parole Digli ch'ogn'astro ecclissa la sua vista ... Ah no ! I begl'occhi dicon di più! T'acquesta. dell'istesso. |
L'Abate Carlo de Lestache Romano ma d'origine francese, come suona il nome fù, in gioventù sua di si bello aspetto e di si dolci costumi che non v'era chi desiderasse essergli amico, e chi essendolo non se ne compiacesse. Ameno e desinvolto nel conversare, facile a condiscendere agli amici per lo più lieto e benché d'umor collerico facilissimo a placiarsi con chiunque l'avesse offeso. Era egli altresi dotato d'un prontissimo e acuto ingegno p. mezzo di cui riusciva meravigliosamente a qualunque cosa s'applicava di che ne fanno fede gli anzidetti sonetti che senza aver veduto mai poeta ne appresi di proposito documenti compose sentendosi in certo modo imitato da un mio sonetto. Dalla passion d'amore predominato in modo che non poteva astenersi di limare attentissimo sempre egli fù a non oltre passare i limiti dell'onestà e del dovere non meno che agli impiegi di quell'età e ai suoi studi vigilantissimo fù di giusta statura e di buon colore sempre nutri un pò di sorvecchio la chioma che bionda aveva, e niente amante della solitudine suo costume fù passeggiare ogni giorno p[er il Corso e fuori la porta del Popolo in compagnia d'amici.